CONSIDERAZIONI SUL DIGIUNO (a tre giorni dalla Quaresima)
Una delle pratiche più disattese (forse scomparse) dal linguaggio e dalla prassi dei cristiani è il digiuno. Eppure, in una delle prime volte in cui Gesù ne parla, sembra darla scontata tra i suoi discepoli: E quando digiunate, non assumete aria malinconica come gli ipocriti” (Mt 616), Quando digiunate, dice Gesù! Non dice: se digiunate. E nemmeno comanda: digiunate! Digiunare è anzitutto rinunciare: i bambini in Zambia non digiunano, semplicemente hanno meno da mangiare. Nessuno andrebbe in una mensa Caritas per i poveri a dire: per favore, digiunate. Siamo noi che abbiamo tanto, di tutto e di più. Abbiamo cibo in abbondanza e di tutti i tipi, abbiamo benessere (anche se non ci basta mai), abbiamo risorse e spesso abbiamo anche chi ci assicura che le risorse non verranno meno. Per noi, solo per noi, digiunare significa rinunciare. A che cosa? Possiamo, per esempio, rinunciare a un po’ di cibo. Possiamo decidere di saltare un pasto una o due volte alla settimana e, come fanno i musulmani, mangiare qualcosa presto al mattino e poi cenare normalmente la sera (o scegliendo diversamente le modalità). Poco senso ha dire: io tutti i giorni a pranzo mangio un’insalatina al lavoro. Quando uno digiuna, digiuna! Niente c’è di peggio che prendere in giro se stessi e il Signore! Possiamo decidere di rinunciare a qualche dipendenza: il fumo? Il bicchierino o il bicchierone? La cena al ristorante il sabato sera, come se ce l’avesse ordinata il medico o un angelo apparso dal cielo? La tv, specie quando (intendiamoci bene) costituisca (per tempi considerevoli nella giornata) qualcosa della quale ci diciamo “che male c’è?”. Vogliamo dirne un’altra: non potremmo rinunciare alla sistematica maldicenza, quella che scatta come una fotocellula appena mettiamo piede da qualche parte? Non potremmo decidere di digiunare da questa cattiveria che, come le valanghe, da piccola si fa grande in breve tempo? Potremmo digiunare da un uso senza equilibrio della sessualità? Non siamo angeli ma il dottore non ci ha ordinato di stare sempre su internet o di girare gli occhi comunque e dovunque. Un metodo, anzitutto. Digiunare richiede volontà. Volontà significa agire sul tempo e sullo spazio e prevede consapevolezza: davanti a quale vetrina passerò oggi? Chi vedrò domani? Quale tavola imbandirò dopodomani? Chi e cosa sarà per me una tentazione? Secondo: un po’ di sana solitudine. Non digiunano i miei? I miei colleghi mi dicono: ma sei matto? Vedono che io mi tiro indietro rispetto a certe cose? I miei figli: ma sei bigotto? E io vado avanti. Terzo (più importante): qual è il suo significato? Ce ne sono almeno due. Educare il proprio carattere e domare il proprio volere. “Volere” è un verbo importante ma non è detto che tutto ciò che si vuole sia un bene. Inoltre, ci vuole un fine più alto e immediato. Ovvero se tolgo qualcosa a me la do ai poveri. Se mi costava 5 euro l’insalatina, li do ai poveri. Se risparmio qualcosa in altre cose inutili, lo do ai poveri. E così realizzo che digiunare non è solo sfidare me stesso. E, ancor più: così realizzo la giustizia, senza la quale la “misericordia” è solo una gran buffonata. Restituire ciò che è dovuto è molto più che fare sorrisini misericordiosi. Quarto (il più importante): qual è il fine di tutto questo? Gesù è il fine e, insieme, la fonte. Egli ha digiunato quaranta giorni nel deserto (Marco 1,13), c’è andato volontariamente e c’è andato (e non è un caso) proprio prima di iniziare tutto il suo ministero pubblico. Gesù, che aveva la natura umana come la mia, accanto a quella divina, si è preparato così a più alte e difficili rinunce, come quella della croce. Ce lo dice tutta la tradizione cristiana: digiunare è imparare un po’ per volta che la vita non è mia, non la gestisco io ma è Dio che me l’ha data. E, nella felicità che Dio desidera per me, è compresa anche la rinuncia e, in prospettiva, la croce, che non è una maledizione, specie quando sono io a sceglierla per imitare Gesù e per amore di chi non ha amore. La Quaresima, che inizia mercoledì prossimo, è il tempo migliore per cominciare (o continuare) a togliere cose e comportamenti inutili e dire a Dio, con libertà: mio Dio, io voglio vivere solo di te! Non basta pregare (che per noi, in genere, significa dire tante preghiere) ma occorre rinunciare. Quando uno rinuncia con fede, sa che non verrà meno, non morirà, non perderà: anzi guadagnerà. Provare per credere.
                                                                                                          Don Paolo


LA QUARESIMA 2017

Va da Mercoledì delle Ceneri 1 marzo a sabato santo 15 aprile. Le celebrazioni quaresimali (di questa settimana e di tutta la Quaresima):

  • mercoledì prossimo 1 marzo le Ceneri saranno imposte sul capo. “Convertiti e credi al Vangelo!”. Lo faremo alle 7.30, alle 8.15, alle 9, alle 11, alle 17 (don Gianni lo farà con i bambini e i genitori), alle 19 (don Paolo lo farà con i ragazzi, i genitori e chiunque ci sia). Tutti i ragazzi cresimandi e già cresimati parteciperanno a questa celebrazione! I ragazzi che fanno catechesi il martedì verranno mercoledì alle 18.45 in chiesa (come quelli del mercoledì). Tutte le celebrazioni in chiesa grande.
  • venerdì prossimo 3 marzo la prima Via Crucis in chiesa a partire dalle 18.15. Ogni venerdì un sacerdote e un gruppo animerà la Via Crucis (più avanti le indicazioni per tutti i venerdì).
  • lo stesso venerdì 12 alle 13.30 in cripta 15 minuti di preghiera accompagnati dal digiuno a pranzo e dall’offerta (libera e, se fatta, destinata ai poveri) del cibo cui si è rinunciato. Una tradizione ormai da tanti anni nella nostra parrocchia. Così sarà ogni venerdì stesso luogo stessa ora.

I VENERDI DI QUARESIMA (alle 13.30 in cripta, alle 18.15 in chiesa per la Via Crucis e poi per la Messa)

  • venerdì 3 marzo presiede don Gianni e animano catechisti e animatori dei bambini
  • venerdì 10 marzo presiede don Bart e animano i membri del gruppo del Rinnovamento e del gruppo giovani
  • venerdì 17 marzo presiede don Paolo e animano i catechisti e gli animatori dei ragazzi
  • venerdì 24 marzo presiede don Paolo e animano gli appartenenti al gruppo dei genitori
  • venerdì 31 marzo presiede don Tomy e animano tutti gli appartenenti ai gruppi della solidarietà (Centro di ascolto, Doniamoci il tempo, Gruppo Welcome e tutti i gruppi che operano nel sociale)
  • venerdì 7 aprile presiede don Luis e animano i membri del gruppo di preghiera di padre Pio
  • mercoledì 12 aprile (mercoledì santo) alle 20.30 per le vie del quartiere presiede don Paolo e animano i ragazzi dei gruppi dopo cresima. Quest’anno – come lo scorso anno – se non si presenta la forza pubblica, regolarmente richiesta, rimarremo in chiesa ampliando il percorso nei campi di gioco all’esterno
  • si pregano tutti i membri dei gruppi di non prendere iniziative personali ma di attendere che sia don Paolo o il sacerdote che presiede a definire i compiti liturgici.

RICORDIAMO ANCHE CHE

  • giovedì 2 marzo (come ogni primo giovedì del mese) la Messa si celebra in chiesa grande alle 19 e poi seguirà l’adorazione eucaristica animata da canti e preghiere e che offriamo per le vocazioni sacerdotali e religiose. Tale consueta adorazione si unisce a quella del secondo venerdì del mese, animata dal gruppo dei carismatici e a quella di ogni venerdì alle 15 in cripta
  • sabato 4 marzo don Paolo inizia con Pierluigi e Celestina il corso di preparazione dei fidanzati al matrimonio
  • domenica 5 marzo don Paolo alla Messa delle 12.15 celebrerà il rito di elezione e iscrizione del nome cristiano per Susanna, che insieme a Caterina riceverà i sacramenti del Battesimo, Cresima e Comunione (mentre Caterina farà lo stesso rito sabato 4 a san Giovanni in Laterano)
  • sabato 11 marzo alla Messa delle 19 don Paolo impartirà il sacramento dell’Unzione degli infermi a tutti gli anziani.

Mercoledì 1 marzo, Mercoledì delle Ceneri:
L1: Gioele 2,12-18 | Salmo 50 | L2: 2 Corinzi 5,20-6,2 | Vangelo: Matteo 6,1-6.16-18

Domenica 5 marzo, I Domenica di Quaresima:
L1: Genesi 2,7-9; 3,1-7 | Salmo 50 | L2: Romani 5,12-19 | Vangelo: Matteo 4,1-11


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