CONTINUA IL MESE DI MAGGIO
- Ogni giorno dal lunedì al venerdì un sacerdote della comunità parrocchiale preside il Rosario alle 18.30, poi si celebra la Messa e poi si espone il Santissimo Sacramento dalle 19.30 alle 20 per un preghiera silenziosa e in parte guidata.
- Sabato prossimo 18 e domenica prossima 19 maggio don Gianni sarà impegnato per il ritiro dei bambini che il 25 e il 26 maggio riceveranno la prima Comunione. Sabato il ritiro sarà qui in parrocchia la mattina e domenica sarà invece più lungo, ovvero dalla mattina a metà pomeriggio presso le Suore domenicane di via Massimi. Sabato 18 invece don Paolo sarà in ritiro (sempre al mattino) con i genitori dei bambini presso le suore domenicane di via Massimi.
- Ricordatevi che in segreteria parrocchiale sono aperte le iscrizioni per il pellegrinaggio a Napoli sulla tomba alla memoria di don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano morto in fama di santità. In questo notiziario sul retro trovate la seconda puntata della sua vita terrena, conclusasi nel 1970.
- Ricordatevi anche che in segretaria parrocchiale ci si può iscrivere all’evento che i ragazzi della parrocchia stanno organizzando ovvero la CENA CON DELITTO. Sarà un bellissimo e piacevole modo di ritrovarci in teatro per divertirci e sarà alle ore 20. E sarà per tutti! I ragazzi si autofinanzieranno così per le loro attività. Il costo come presto vedrete sarà di euro 20.00 cena compresa e molto divertimento!
- Da oggi domenica 12 maggio si aprono le iscrizioni al GREST 2019 – Bella Storia per i bambini di 3a, 4a e 5a elementare che si terrà dal 10 al 14 e dal 17 al 21 giugno! Ci si può iscrivere ogni domenica dopo le messe delle 10 e delle 11 ed anche il martedì e mercoledì da don Gianni, dalle 17:00 alle 18.15 (orari di catechismo), secondo le modalità indicate nei volantini distribuiti in parrocchia e sul sito www.sanpiodecimo.it.
LA VITA DI DON DOLINDO RUOTOLO 1882 – 1970 (seconda parte)
(La prima parte è stata pubblicata domenica 5 maggio)
Il 29 ottobre 1907 don Dolindo fu richiamato a Napoli, intimato di non interessarsi più di questi fatti straordinari, della supposta veggente di Catania e lo sospese dalla celebrazione della Messa. Anche il padre Volpe era stato richiamato da Catania e sospeso; tutti nella Casa dei Vergini lo sfuggivano come uno scomunicato, il 4 dicembre 1907, partì per Roma per sottoporsi al giudizio dell’allora Sant’Uffizio, stette in esame circa quattro mesi, ma lui non tornò indietro su quanto aveva relazionato, perché visto e sentito con i suoi occhi e quindi non tolse la sua solidarietà al suo superiore padre Volpe.
Sospeso dai sacramenti, fu sottoposto anche a perizia psichiatrica, dove risultò sano di mente. Ridatigli i sacramenti, fu inviato di nuovo a Napoli con l’espulsione dalla Comunità e il 15 maggio 1908 con la morte nel cuore, ritornò nella sua casa. Seguono anni di tormenti di ogni genere, dovette accettare di essere esorcizzato, considerato come un pazzo, i fatti furono riportati negativamente sulla stampa e travisati, per cui sia lui che p. Volpe si trovarono completamente emarginati. Nella sua solitudine cominciò ad avere delle comunicazioni soprannaturali, per cui scriveva quanto gli veniva rivelato, specie da santa Gemma Galgani; il 22 dicembre 1909 Gesù gli parlò solennemente dall’eucarestia. Si spostò a Rossano in Calabria e da lì parte la richiesta di revisione, con l’aiuto di prelati amici e certi della sua dottrina e alcuni anche testimoni dei suoi doni soprannaturali; l’8 agosto del 1910 viene riabilitato dopo due anni e mezzo di sospensione. Ma una seconda volta nel dicembre 1911, padre Dolindo viene convocato a Roma, alloggiando in una specie di carcere sacerdotale del Sant’Uffizio e rimandato a Napoli nel 1912. A questo punto, a causa dello spazio, non si può proseguire nel descrivere nei particolari la sua vita; egli subirà anche un processo nel 1921, verrà condannato, esiliato di nuovo, il suo dolore è immenso, vengono messe in giudizio anche le locuzioni con Gesù che egli riceveva, la critica alle sue opere letterarie e teologiche erano aspre. Venne definitivamente riabilitato il 17 luglio 1937; pur ricevendo ancora dolori ed incomprensioni, la sua vita di sacerdote ormai diocesano, prosegue a Napoli nella chiesa di S. Giuseppe dei Nudi, di cui il fratello don Elio sarà parroco. Egli è l’ideatore dell’’Opera di Dio’, il cui senso è una rinnovata vita eucaristica, cioè il contatto personale e consapevole dell’uomo con Gesù vivo e vero, la disponibilità a lasciarsi trasformare in Lui, come rimedio ai tanti mali che affliggono l’individuo e che si riflettono su scala più ampia sul mondo intero. Intorno a lui si radunarono tante giovani donne e uomini, tutti di cultura elevata o laureati, che formarono l’Opera “Apostolato Stampa” che diffusero in ogni luogo l’insegnamento di padre Dolindo, attraverso soprattutto la stampa dei suoi scritti e delle tante riedizioni.
Certo che di scritti di padre Ruotolo ce ne sono parecchi, vanno dal monumentale “Commento alla Sacra Scrittura” in 33 grossi volumi, alle tante opere di teologia, ascetica e mistica; interi volumi di epistolario, scritti autobiografici e di dottrina cristiana. Nel 1960 inizia un altro calvario per padre Dolindo, un ictus lo immobilizza il lato sinistro, ma non lo ferma, dal suo tavolino continua a scrivere alle sue ‘Figlie spirituali’ sparse un po’ dovunque, finché dopo dieci anni di queste sofferenze fisiche, si spense il 19 novembre 1970. Vera luce della spiritualità napoletana e della Chiesa cattolica; riposa nella chiesa di S. Giuseppe dei Nudi, dove è anche la tomba di suo fratello Elio.
Le ‘Figlie spirituali’ di don Dolindo, tengono vivo il suo ricordo ed i suoi insegnamenti nella “Piccola Casa della Scrittura”.
Domenica 19 maggio, V Domenica di Pasqua:
L1: Atti 14,21-27 | Salmo 144 | L2: Apocalisse 21,1-5 | Vangelo: Giovanni 13,31-35
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