di ritorno dai giorni di esercizi spirituali mi sento di condividere con voi una preghiera che ho composto riflettendo sul testo dell’Apocalisse 3, 14-21:

Signore,
Tu non ami le tiepidezze, vuoi il tutto dell’amore perché sai donarlo nella totalità. Né caldo, né freddo ma tiepido è diventato talvolta il nostro cuore e Tu lo vomiti da quella bocca, che ha proferito Parole di salvezza per noi. Il tuo amore ci corregge, parli da innamorato che vuole ancora una volta sedurci e portarci a Te, unica Via di Verità e di Vita.
Aprimi gli occhi e fammi vedere la mia nudità, aprimi il cuore e fammi vedere la mia autosufficienza, aprimi le orecchie e fammi ascoltare i tuoi rimproveri di amore, per tornare a Te con tutto il cuore. Non voglio essere tiepido, né testimoniare una fede trionfante, voglio ripartire da Te che “stai alla porta e bussi”. Forza quella porta, Signore, tutte le volte che non riesco ad aprila dall’interno e entra nella mia vita, così rigusterò la pienezza della comunione con Te e ridarò ogni giorno sapore alla mia vocazione, oltre ogni ostacolo che mi pone la vita e il mio cuore, nell’abitare con Te e cibarmi solo di Te.