Sabato 16 maggio 2020
Carissimi Parrocchiani,
finalmente riprendono le nostre celebrazioni eucaristiche con il Popolo di Dio non più solo via streaming ed a porte chiuse. In realtà l’esperienza delle Messe domenicali sul terrazzo è stata molto bella, perché ha permesso a tanti parrocchiani anziani di partecipare, sia pur da lontano, affacciandosi al balcone di Piazza della Balduina e si è creato un clima di vera comunità cristiana. Ci siamo radunati in una chiesa del tutto particolare “a cielo aperto”, quasi a significare che la Chiesa siamo noi il Popolo dei Battezzati al di là del luogo in cui ci incontriamo.
È stata certamente un’esperienza che ha segnato il nostro vissuto di fede e che il territorio parrocchiale ricorderà, credo, con gioia.
Ma ora la gioia è ancora più grande: si staglia davanti a noi una nuova “primavera dello Spirito”. Partecipare dopo tanto tempo alla Messa e ricevere l’Eucarestia, dopo mesi di comunione solo spirituale, significherà immergersi totalmente – come un nuovo Battesimo – nel Mistero di Dio che in Gesù si offre con il suo Corpo e Sangue, per entrare fisicamente dentro di noi e renderci come Lui.
Sono certo che questo forzato digiuno eucaristico e comunitario ha fatto crescere in noi, in maniera ancora più forte e consapevole, il desiderio di Dio e di comunione tra di noi, da vivere in maniera privilegiata nella nostra amata Parrocchia.
È proprio vero – come ho letto in un libro – che la montagna si contempla meglio dalla valle piuttosto che dalla vetta. Oggi che la vetta sembra essere riconquistata, dopo essere stati forgiati nella prova come “l’oro nel crogiolo” (affinché i nostri cuori fossero purificati e diventassero più attenti e docili alle intenzioni dello Spirito), accostiamoci ai Sacramenti con quella gratitudine che è la maggior ricchezza di chi non possiede nulla, se non la fede nel Dio vivente.
In questo tempo ci siamo accorti e dobbiamo continuare a farlo, dei tanti bisogni materiali, psicologici e spirituali di chi vive accanto a noi, e non ci siamo vergognati di mostrare le nostre fragilità, condivise con facilità nella comune sofferenza.
Ora si apre la stagione della ripresa prudente: consapevoli che il Signore non ci ha mai abbandonati, tutto torna in maniera nuova, ed il cristiano è chiamato a leggere i segni dei tempi che Dio vorrà indicarci e ad impegnarsi per raggiungere, con fede e speranza, nuovi obiettivi motivati dalla carità (Amore), che crea luoghi di vita per tutti noi abitati da Dio.
Questo vuol dire in concreto partecipare alla costruzione della civiltà dell’amore, dove far crescere l’uomo amato infinitamente dal Creatore e ferito dal periodo che attraversa, in una dimensione evangelica di dono di sé, e realizzazione della propria vocazione a vantaggio di tutti.
Iniziamo allora dal riprendere, già da lunedì 18 p.v. le nostre Messe pubbliche, seguendo le indicazioni di prudenza che trovate a lato di questa lettera e all’ingresso della Chiesa.
Mi appello al vostro senso cristiano per far sì che permanga e si testimoni la gioia di poter ricevere di nuovo l’Eucarestia comunitariamente, pur nel rispetto di regole di comportamento necessarie a tutelare la salute e l’incolumità delle fasce più deboli.
Sarà il nostro modo di dar lode al Signore e nel contempo dimostrare che il sacrificio non è stato vano: è stato ed è dono, nulla rispetto a ciò che Cristo ha fatto per noi, tutto se vissuto nella consapevolezza che l’amore donato non va perduto.
don Andrea