A Betlemme è notte, intorno è silenzio, tutto tace avvolto nel Mistero. Siamo silenti anche noi, chiamati a contemplare la bellezza della Vita che nasce, la forza della Speranza che fiorisce, la meraviglia della Luce che squarcia le tenebre. Nonostante tutto, nonostante la nostra fragile umanità, sarà Natale anche quest’anno. È il Natale del popolo che vede una grande luce, è il Natale che interroga oggi e qui la nostra Comunità di San Pio X. Partiamo dall’inizio…tutto gioisce intorno alla nascita di un Dio che si fa vicino all’uomo. Tutto interroga l’uomo che si avvicina al Mistero dell’Incarnazione. Ripercorriamo dunque la liturgia del presepe con Maria, Giuseppe e i pastori, ed il cuore di ciascuno di loro, che si interrogano davanti alla Capanna.
Così è iniziata la Liturgia del Presepe che ha visto protagonista tutta la Comunità nella preparazione al S. Natale.
Ciascun gruppo pastorale ha partecipato da protagonista contribuendo a costruire la liturgia natalizia del presepe vivente, come una catechesi continua. Tutti i bambini della Prima Comunione, insieme agli amici del Gruppo Amico e i ragazzi delle Cresime hanno aperto il momento di preghiera rappresentando la Creazione e la paglia che riempiva la Capanna. la stessa Creazione attende la Rivelazione e gioisce innanzi al Mistero dell’Incarnazione.
Davanti a Maria e Giuseppe, impersonati da due ragazzi del gruppo giovani, i pastori si sono interrogati sul vivere il proprio Natale. Il locandiere (le Cellule del Vangelo) che può accogliere o non accogliere, il falegname (Giovani Adulti) nella propria quotidianità, il pastore che dorme un sonno di fiducia o indifferenza (Adulti), il pastore che si meraviglia (Anziani), il pastore che dona il fuoco (Universitari e Carismatici), il pastore che si toglie la spina e fatica nel proprio cammino (Giovani e Giovanissimi)… tutti rappresentano oggi il popolo di Dio che attende una grande Luce…
Al termine, don Andrea ha meditato sulla figura di Gesù, che entra nelle nostre vite, puntuale ogni Natale, per ricordarci che la Salvezza cerca ognuno di noi… la bellezza del Mistero dell’Incarnazione che avvicina l’umano al divino e il divino all’umano, nella casa del Pane, che è Eucarestia per tutti…
Tutta la liturgia è stata accompagnata dal sottofondo musicale delle zampogne… le cui note ci hanno fatto tornare indietro fino a Betlemme…
La Liturgia è terminata sul sagrato dove sono state poste delle sagome raffiguranti ciascun contributo dei gruppi… per annunciare la bellezza di un Mistero che da sempre avvicina Dio all’uomo di oggi…
Di seguito la preghiera conclusiva di don Andrea:
Signore Gesù,
che anche quest’anno nasci per noi, ci consegniamo a Te, come i tuoi genitori Giuseppe e Maria, perché Tu possa trovare uno spazio per noi nella Tua mangiatoia gravida di umanità.
Avvolti nella meraviglia della creazione, dall’uomo che lavora, che accoglie, che dorme, che si stupisce, che dona il fuoco o che si toglie la spina siamo approdati alla verità delle nostre vite di giovani, adulti, bambini, professionisti, anziani.
Tutto ciò incarna lo sforzo di una santità quotidiana, la gioia di attendere in modo straordinario alle occupazioni ordinarie, quando ci accorgiamo che Tu, nato per noi, condividi con noi la Tua stessa natura divina.
Aiutaci a vivere un Natale di pace del cuore, a Te ci consegniamo nel Presepe, che vuol dire letteralmente “mangiatoia”, e lo facciamo a Betlemme il cui significato è “casa del pane” per fare casa insieme a Te e trarre da Te il nutrimento che è il vero pane di vita.
Tu ci insegni nel Tuo Natale ad essere pienamente donne e uomini che si affidano alla Provvidenza del Tuo Amore che mai ci abbandona. Alimenta in Te il nostro amore, allontana le nostre paure, donaci la forza di superare le difficoltà della vita, e la sapienza del cuore per perdonaci gli uni gli altri accogliendoci a braccia aperte come fai Tu dalla grotta di Betlemme.
Gesù entra nella nostra vita, abita la nostra vita, fai rinascere la nostra vita!
Amen.