Ultimo appuntamento dell’anno pastorale per l’interessante rassegna denominata “I martedì letterari”.
L’estrema destra in Italia dalla fine della Seconda guerra mondiale alla metà degli anni ’60. Questa la traiettoria spazio-temporale dell’importante libro dello storico Giacomo Gaiotti “Dalla Rsi al nuovo ordine” (edizione La Rondine), presentato martedì 9 luglio presso l’Auditorium Angelo Brizi della Parrocchia di San Pio X.
Un libro che va letto, ha sottolineato il Parroco Mons. Andrea Celli, intanto perché scritto da un giovane, oltretutto fortemente impegnato nella nostra comunità parrocchiale. E poi perché , scegliendo di fermarsi sulla soglia dei dolorosi anni delle stragi e dei tanti omicidi politici, consente una riflessione sulle influenze culturali di quel mondo pur essendo evidente la posizione nettamente avversa dell’Autore. Don Andrea ha ricordato come in Italia, a destra e a sinistra, ci siano stati in quegli anni “cattivi maestri” che hanno condizionato il pensiero e l’azione di intere generazioni. Cattivi maestri che ritroviamo oggi: non solo nella politica, ma anche all’interno dell’Università, nel lavoro, sui social. Don Andrea ha dunque invitato soprattutto i più giovani a cercare maestri veri, autorevoli, riconoscibili dalle parole che usano, credibili nella loro concreta testimonianza di vita.
Nella successiva conversazione con l’autore, Giampiero Guadagni – giornalista e parrocchiano – ha messo in evidenza la necessità di ricostruire la catena della memoria storica nel nostro Paese, considerando il lavoro di Giacomo Gaiotti una occasione davvero felice per rendersi conto che quello che siamo oggi, nel bene e nel male, dipende in gran parte dalla nostra storia recente, in gran parte però dimenticata o sconosciuta.
Il contesto storico del libro di Gaiotti, l’Italia che usciva dalla Seconda guerra mondiale, è stato delineato dal Prof. Andrea Argenio, dell’Università di Roma Tre. Argenio ha raccontato la parte “istituzionale” della destra italiana di quegli anni: il voto a favore della Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946, una scelta soprattutto contro la Monarchia considerata “traditrice” del fascismo; la nascita alla fine dello stesso 1946 del Movimento sociale italiano; gli sviluppi successivi del partito guidato prima da Michelini poi da Almirante.
L’autore del libro si è invece soffermato soprattutto su quanto accadeva fuori dal Msi: la destra eversiva di cui parla nel libro. Gli uomini che venivano dalla Repubblica sociale tentarono di rilanciare la militanza politica fascista e allo stesso tempo di rafforzare l’argine anticomunista; collocandosi nell’era della Guerra Fredda comunque e sempre contro l’Unione sovietica ma con una posizione fortemente critica nei confronti degli Stati Uniti. Punto quest’ultimo sul quale estrema destra ed estrema sinistra si sono spesso ritrovate a braccetto. Anche in questo senso “emerge” la figura di Franco Freda, approfondita dall’intervista di Giacomo Gaiotti pubblicata nel libro. Intervista che – in modo inedito e per questo ancora più interessante – ha al centro la concezione di vita di Freda (influenzata soprattutto da Julius Evola) e non le sue vicende giudiziarie.

 

Di seguito alcune foto ed il video: