La notte tra il 23 e il 24 marzo del 1944 a Markowa, un villaggio della Polonia a 60 chilometri dal confine con l’Ucraina, viene sterminata nella propria casa l’intera famiglia Ulma: Jozef e Wiktoria, con i loro sei bambini Stasia (la più grande, 7 anni), Basia, Wladziu, Franio, Antos, Marysia; e un settimo bimbo, che vedeva la luce forse nel momento del martirio della madre. La loro “colpa” è quella di avere ospitato clandestinamente otto ebrei, a loro volta tutti uccisi.

Il 10 settembre 2023 la Chiesa ha proclamato beati e martiri tutti e nove i componenti della famiglia: un fatto senza precedenti. Questo caso viene giudicato simile a quello dei Santi Innocenti, i bambini uccisi a Betlemme per volere di Erode.

La storia della famiglia Ulma è raccontata nel libro “Uccisero anche i bambini”, frutto di un’accurata inchiesta giornalistica di Manuela Tulli, giornalista vaticanista dell’Ansa; e di don Pawel Rytel-Andrianik, responsabile della sezione polacca di Vatican News e di Radio Vaticana. Gli Autori, in dialogo con la giornalista e scrittrice Fausta Speranza, hanno presentato il libro nell’Auditorium di San Pio X nel pomeriggio di martedì 28 gennaio, non a caso il giorno successivo alla celebrazione del Giorno della Memoria.

Nel suo saluto, il parroco don Andrea Celli ha ricordato che, proprio per fare memoria di tutto questo, lo scorso anno ha guidato un gruppo di giovani universitari della Parrocchia ad una visita al campo di concentramento di Auschwitz; e a Cracovia sulle orme di San Giovanni Paolo II, di san Massimiliano Kolbe, di Edith Stein Bruch e Santa Faustina Kowalska.

Di seguito alcune foto: