Un Via Crucis sinodale, quella vissuta venerdì 8 aprile 2022, da via Lucilio a Largo Maccagno, da Stella Mattutina a Santa Paola Romana, passando per i territori di San Fulgenzio e San Pio X.
Le quattro parrocchie hanno voluto vivere insieme il pio esercizio della via crucis passando per le loro strade, quelle vissute dalla gente, dai lavoratori, dai poveri, dai ragazzi in cerca di una prospettiva di vita, dai tanti anziani che anche se arrancando, qualificano con la loro sapienza un quartiere.
La sinodalità si è realizzata non solo essendo presenti, ma anche preparando insieme i commenti, le preghiere e le animazioni della via crucis. Condividendo esperienze o semplicemente conoscendosi per percorrere insieme non solo un tratto di strada, ma un0esperienza di fede sulla via percorsa da Gesù.
I Bambini del Catechismo della comunione hanno commentato le prime due stazioni della condanna a morte e dell’abbraccio della croce, vestiti con abiti del tempo erano poi “legati insieme” da una corda a simboleggiare la croce del Signore dove hanno attaccato un foglietto: la risposta che ciascuno di loro ha dato, personalmente, alla domanda Come crocifiggo Gesù ogni giorno?
I Ragazzi delle Cresime con i loro cartelloni e commenti a riflettere sulla caduta di Gesù per lasciare spazio poi, all’incontro con la Madre, Via Festo Avieno angolo Via Polibio, con gli spunti forniti dai Ragazzi del Gruppo Giovani.
Gli Scout, come il Cireneo, hanno aiutato Gesù a portare la croce soffermandosi sull’unicità: Siamo tutti parte di un’unica famiglia che è la Chiesa…che ci aiuta sulla strada della nostra crescita, ognuno poteva lasciare la propria orma colorata su dei cartelloni affissi sulle vetrine dei negozi.
Tanti i negozianti con le serrande illuminate in segno di accoglienza, le persone sui balconi a salutare rispettosamente il passaggio della croce anticipata da due Carabinieri a Cavallo.
Si arriva a piazza Mazzaresi dove la Veronica asciuga il volto di Gesù. Un bellissimo dipinto disegnato dai Ragazzi Universitari e post responsabili della stazione.
Si curva verso destra, a metà del percorso è proprio piazza della Balduina ad accogliere la processione. Davanti alla cripta di San Pio X, le Giovani Coppie commentano anche con una rappresentazione la seconda caduta di Gesù.
Si sale verso Via friggeri, dove all’angolo con Via della Balduina gli Adulti commentano Gesù che incontra le donne di Gerusalemme che piangono su di lui.
Sono proprio gli Anziani, a Via friggeri a commentare la terza caduta, proprio loro che con le poche forze vorrebbero aiutarlo fisicamente a rialzarsi. I Religiosi commentano e rappresentano mirabilmente Gesù spogliato delle vesti e le Equipe pastorali, che ascoltano il grido del territorio, depongono la scritta INRI sulla croce a cui viene inchiodato il Signore.
Polizia, Carabinieri, Vigili Urbani, tutti concentrati con grande professionalità ad assicurare la sicurezza delle persone oltre che ad onorare l’azione liturgica.
Spetta ai gruppi Caritas, quelli che maggiormente incontrano Gesù nei poveri, l’ardito compito di commentarne la morte. Silenzio, anche i ragazzi che fino a quel momento hanno svolto il gran servizio di cantare e suonare per tutti si fermano. E’ la morte di Gesù, piazza Friggeri.
I Carismatici, con la loro spiritualità, aiutano tutti a pregare e depongono Gesù dalla Croce e lo consegnano alla Madre dopo aver ascoltato il tuono dello squarcio del velo del tempio.
Si arriva a Largo Maccagno, lato Santa Paola Romana, i Parroci delle quattro parrocchie, che si sono alternati nel portare la croce secondo la territorialità, commentano l’ultima stazione, la XIV.
In particolare Don Andrea dice:
“Ci chiedi, questa sera, di prenderci cura delle situazioni apparentemente inutili, o più difficili, di accogliere e abbracciare tutti coloro che, nel nostro quartiere, soffrono per i disagi fisici e psichici; dei bambini bisognosi di affetto, dei giovani da educare, che troppo spesso buttano la vita rifugiandosi in paradisi artificiali; degli adulti confusi, stanchi e affaticati dal ruolo genitoriale non sempre facile; degli anziani troppo spesso a contatto solo con la propria solitudine. Ci chiedi di affrontare con speranza i sepolcri freddi e mortiferi degli accadimenti che ci attraversano in questi tempi: prima la pandemia e ora questa orribile guerra.
Siamo qui in tanti per dire che dalle feritoie del tuo sepolcro siamo pronti ad annunciare la luce della Resurrezione, come ambasciatori di pace e costruttori di futuro per le nuove generazioni. Cristiani coraggiosi, non intrappolati nelle proprie paure, ma fondati sulla verità del Vangelo e dell’Amore cristiano, valori questi, consegnati all’eternità che neanche un sepolcro, per noi vuoto, può trattenere.”
Al Parroco Prefetto don Simone Carosi il compito della benedizione finale.
Di seguito il video ed alcune foto: