Sabato 29 ottobre nella Cattedrale di san Giovanni in Laterano, chiamata dalla tradizione “Mater et caput omnium ecclesiarum”, è stato ordinato diacono Gabriele Vecchione, un

seminarioromano
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giovane della nostra comunità parrocchiale entrato al seminario Romano 8 anni fa. Per la parrocchia è stata una gioia grande. Questa parrocchia è stata benedetta da Dio molte volte, quanto a vocazioni di consacrati e consacrate. Due attuali parroci di Roma, don Federico Corrubolo e don Attilio Nostro, vengono da questa parrocchia e qui sono cresciuti  all’oratorio. Don Alessandro Clemenzia, attualmente sacerdote nella Congregazione degli Oratoriani e docente di teologia a Firenze, è cresciuto qui da noi e ha qui i suoi genitori. Don Matteo Riboli, che anche ha i suoi genitori in parrocchia, è sacerdote nella diocesi di Ferrara.

Gabriele sarà prete il prossimo anno per la diocesi di Roma, mentre Amir e Davide, altri due ragazzi della parrocchia, studiano rispettivamente a Padova e a Firenze per diventare sacerdoti. Davvero una grande grazia! Altre vocazioni femminili ci sono state nel passato.

roma-sette
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La comunità prega per le vocazioni e per i sacerdoti ogni giovedì dopo la Messa alle 19 dinanzi al Santissimo Sacramento. Che una comunità dia frutto nelle vocazioni di speciale consacrazione è una salvezza per tutti i credenti e anche per quelli che, meno credenti, si accostano al sacerdote per un aiuto psicologico e spirituale. Affinché non avvenga mai  quello che, tra l’ironico e il serio, cantava Adriano Celentano: “ Neanche un prete per chiacchierar!”.

Il diacono è servo di Cristo (questo é il significato della parola). Il diacono può amministrare alcuni sacramenti che non richiedono la Messa (come il Battesimo), può benedire le nozze e celebrare i funerali (sempre senza la Messa, che é propria solo del presbitero), può leggere il Vangelo e predicare dal pulpito come un sacerdote e chiedendone prima la benedizione.

Gabriele ha tenuto la sua prima omelia domenica 30 ottobre alle 12.15 nella nostra chiesa. Era molto emozionato come ogni diacono alla sua prima omelia. Gabriele è cresciuto in una sana famiglia, che lo ha aperto agli studi, alla vita di relazione e, lungi dall’essere bigotta, gli ha permesso di coltivare i valori dello spirito. Soprattutto grazie a don Roberto Maccioni, un parroco di Cagliari che stette qui tre anni in parrocchia per i suoi studi, Gabriele ha avvertito la chiamata di Dio. C’è sempre qualcuno, come nel Vangelo, che indica a un altro: “ Ecco l’Agnello di Dio”. Auguriamo a Gabriele ogni bene e attendiamo la sua ordinazione sacerdotale, a maggio e la sua prima Messa  qui a san Pio X.

La prima omelia di Gabriele: