Carissimi,
queste mie poche righe sono rivolte ai catechisti ed educatori che partono sabato e domenica con me per due giorni di ritiro spirituale, prima di iniziare le attività pastorali del nuovo anno, e a tutti i parrocchiani perché ci accompagnino spiritualmente con la loro preghiera.
Come già detto domenica scorsa, ripartiamo dal contatto con Dio, origine del nostro agire pastorale, per un’attività più feconda nello Spirito. Saliamo sul monte (al Monastero di Montefiolo in Sabina) per sperimentare la vicinanza e la dolcezza di Dio e portarla poi agli altri.
Dio è pace, è alleanza di Amore con l’uomo. La Sua tenerezza, con la quale entra in relazione con ciascuno di noi è l’opposto della chiusura, della violenza e dell’autoreferenzialità; è un atteggiamento del corpo, degli occhi, delle mani, del tono della voce. Consiste nel riconoscere la bellezza dell’altro e nel rivelargliela.
La tenerezza di Dio nei nostri confronti ci abilita a non difenderci dagli altri, a sentirci comunque amati e comunque perdonati da Dio e dunque, forti dello Spirito che ci accompagna, a riempire di pace il nostro cuore, tanto da esserne operatori per chi incontriamo sulla nostra strada.
La misericordia infinita di Dio riempie così tanto la nostra vita da riconciliarci con tutti, anche con quelli che ci hanno fatto del male e da trasformare le nostre violenze in tenerezza.
Perché questo avvenga, è necessario il sostegno di una Comunità, come la nostra Parrocchia, nella quale condividere un percorso di fede, aperto alla speranza e operoso nella carità.
Questo ci racconteremo nei due giorni di ritiro, pregando insieme, come elogio della tenerezza di Dio che voglio consegnare alla Comunità parrocchiale di San Pio X,
con tanto affetto
don Andrea